sabato 9 febbraio 2008

A Trieste.

Domani a Trieste ci saremo, perchè il nostro branco andrà in trasferta. E' sarà numeroso, compatto, sicuro delle proprie scelte.
Non importa con quali sacrifici, ma ci saremo.
Perchè un'Idea condivisa con decine di fratelli vale più di centinaia di chilometri passati sul sedile di un treno.
Noi siamo l'avanguardia del partito, e se una nuova orda politico-barbararica ci vuole travolgere, vuole cancellare la nostra storia, noi abbiamo l'obbligo di essere in prima fila, di resistere il più possibile, di "morire" col fucile in mano.
Noi a Trieste affiancheremo Francesco Storace e lo accompagneremo in ogni decisione.
Noi siamo stati abituati alla solitudine, alle scelte più difficili, all'indifferenza dei salotti, al disprezzo di certa gente, alle campagne elettorali fatte in bianco e nero con il megafono e la piazza.
Non temiamo nulla, non chiederemo mai qualcosa in cambio.
Ha detto Francesco Storace che questa stupenda moltitudine di giovani chiede solo di poter sventolare una bandiera con orgoglio. C'è di più: questa bandiera continueremo a sventolarla in ogni circostanza, non ci interessa vincere o perdere.
Io so che vinceremo, le scelte saranno quelle giuste, la gente ci premierà.
Ma comunque vada, noi resteremo fermi al nostro posto e tireremo diritti.
A TRIESTE DUNQUE!

1 commento:

vincenzo forte ha detto...

'Twas better to die 'neath an Irish sky than at Suvla or Sud-El-Bar...