lunedì 28 gennaio 2008

VILE ATTENTATO ALLA SEDE DELLA DESTRA-G.I. DI MARINO (ROMA)

Gioventù Italiana Lazio esprime tutta la sua solidarietà a Federico Palmieri ed a Gioventù Italiana di Marino, vittime di un attentato vile e meschino.
Nella notte misteriosi “impavidi”, nascosti nell’oscurità, hanno gettato della benzina dentro la sede della Destra e di Gioventù Italiana a Marino e scritto sulla porta “antifascismo”. Solo per miracolo la benzina non ha preso fuoco dando alle fiamme un intero stabile. Si è evitata così la strage.
Queste pratiche noi le conosciamo bene. Non cadremo nella provocazione di chi vorrebbe farci fare un passo indietro per farci ripiombare negli anni di piombo. Non vogliamo si instauri un clima in cui di tutto si può parlare tranne che di politica per la gente: questo potrà star bene a chi non ha proposte ne progetti, non a noi.
Le istituzioni devono intervenire e condannare simili avvenimenti, non essendo pensabile che il tutto possa essere sottaciuto e bollato come una “bravata”. Perchè queste “bravate” causarono la morte di moltissimi giovani e giovanissimi.
Comprendiamo, d’altro canto, la delusione di certi giovani compagni per aver appoggiato un governo amico delle banche e della grande finanza e nemico del popolo e dei ceti più deboli, comprendiamo pure la loro frustrazione nel non avere più idee e vedere che dall’altra parte ci sono.
Ma non potremmo mai capire perché questi risentimenti poi possano portare a prendersela con chi ha sempre combattuto per la giustizia sociale, con chi è sempre stato vicino al popolo.
Marino non merita simile gentaglia. I cittadini vogliono risposte politiche ai problemi quotidiani e non vivere nel terrore che quattro scalzacani imbecilli possano dare alle fiamme uno stabile portando degnamente a termine una serata passata a fumare spinelli.
Giovedì saremo a Marino. Per una fiaccolata. Tutti presenti. Per gridare che gli attentati e le intimidazioni non fermeranno la nostra marcia. Che il fuoco della nostra fede e dei nostri ideali è più forte di quello della loro benzina.


GIOVENTU' ITALIANA LAZIO

sabato 26 gennaio 2008

DISCRIMINAZIONE SOCIALE: RITARDO MENTALE O BAMBINO DIFFICILE?

E’ ormai qualcosa che invade il nostro quotidiano. Il problema si presenta sempre di più nei gruppi scolastici, di qualsiasi livello, nella società comune e in quello che dovrebbe essere il “dolce nido”: la famiglia. Il bambino portatore di handicap o ritardato mentale è diventato il vero punto di sfogo della discriminazione, quella sociale. Qualcosa che ormai si diffonde in tutti gli ambienti italiani.

Potrei parlare quindi una forma di razzismo (non riconosciuta), di forme “scartate” semplicemente perché, considerate “diverse”. Il problema è maggiore perché le istituzioni, iniziando dalle scuole fino alle altre attività extra scolastiche, fanno ben poco per l’inserimento e per i progetti educativi destinati a queste persone.

Non ci sono innanzitutto scuole attrezzate, persone qualificate che diano la possibilità ad ogni “bambino difficile” di apprendere dal mondo in cui sta crescendo.

La crisi è essenzialmente sollevata anche dal fatto che le famiglie, sentendosi spesso abbandonate, non sempre accettano un loro brutalmente chiamato: “figlio disagiato”. Molte coppie tendono a lasciarsi, altre ritengono addirittura che “figli di questo tipo”, non abbiano diritto ad un’educazione che essa sia individualistica o meno. Fa male ascoltare parole del tipo: “Non c’è bisogno che vada a scuola visto che è così…”. E fa ancora più male quando a pronunciare questo, non sono solo persone meschine ma tutti quelli che pur non parlando, restano indifferenti, senza ascoltare, impedendo lo sviluppo e sostegno a quest’ importante ramo dell’albero della società Italiana.

Dal punto di vista pedagogico è importantissimo che lo sviluppo di un bambino sia associato a qualcuno in modo da poter esercitare la mente. Se nessuno gli presta attenzione, nella vita, come nella società, arriveremo al declino totale di questa persona. La stessa cosa la ritroviamo nel linguaggio, un bambino può sviluppare il linguaggio solo ed esclusivamente se inserito in un rapporto sociale. Se questo viene a mancare, si svilupperà di conseguenza un isolamento.

E’ necessario intervenire per salvare dalla solitudine questi bambini da quel mondo che un giorno li farà sentire parte dei “discriminati sociali”.

Valentina Pochesci Dirigente Nazionale Gioventù Italiana

venerdì 25 gennaio 2008

PROVINCIALI ROMA
DOMENICA 3 FEBBRAIO 2008 ORE 11,00


Carissima, carissimo,
il 3 febbraio alle ore 11, al cinema Capranica, in piazza Capranica, La Destra proporrà alla Cdl la mia candidatura alla presidenza della Provincia di Roma. Ritengo questa occasione particolarmente importante per dare un segnale forte al mondo politico e all'elettorato. Le provinciali saranno, per La Destra, il primo vero banco di prova e un'affluenza numerosa domenica, servirà a darci quella forza e quella giusta spinta per raccogliere il consenso che meritiamo. Diventa protagonista con la tua presenza. Non mancare.


Teodoro Buontempo

FINALMENTE SE NE VA!!!


BUONA DESTRA A TUTTI!

mercoledì 23 gennaio 2008

"BARCOLLO MA NON MOLLO!!!"
ISTANTANEA DI UN GOVERNO ALLO SFASCIO…
Scene di fine millennio!!!
E’ questo il contesto in cui noi tutti ci apprestiamo a vivere la fine tanto sospirata e meritata di questo Governo…eppure…
Eppure il "Professore" non molla…arcigno e battagliero continua imperterrito ad andare avanti come se nulla fosse accaduto…come se tutto sia normale!!!
Intanto tra calcoli spiccioli da "Fantapolitica" e "Congreghe Segrete "acchiappavoto", ci siamo Noi ovvero l’Italia pulsante, quell’Italia fatta di uomini e donne che, quotidianamente, si guadagnano il cosiddetto "pane" e cercano di andare avanti…umilmente!!!
"…Turigliatto, Rossi, Bordon & Manzione!!! Poi ancora D’Amico, Levi Montalcini, Ciampi, Colombo, Scalfaro ed Andreotti…" Tutti nomi altisonanti…tutte persone rispettabilissime…eppure…
Eppure qui c’è un’intera nazione che sta annaspando…che sta tentando di rialzare la testa nonostante finanziarie assurde, malgoverno e mal gestione, corruzione politica e chi più ne ha più ne metta!!!
È ORA DI FINIRLA!!!
Non si può ridurre la POLITICA ad un mero gioco di combinazioni numeriche… Non si può far "tirare il collo" ad una NAZIONE che da troppo tempo chiede di ristabilire gli equilibri…
È giunto il momento in cui, i nostri "Governanti", dovrebbero rinunciare alla propria avidità di potere ed adempiere al loro primo atto di responsabilità nei confronti del popolo elettore…
DIMETTERSI!!!
Marco Alesiani
Portavoce G.I. – Comune di Mentana

lunedì 21 gennaio 2008

ELEZIONI SUBITO

Lo desideriamo fortemente,lo desiderano gli italiani esasperati dall'immobilismo e l'incapacità di questo governo.Una maggioranza che non è mai riuscita,nonostante la continua emergenza in cui viviamo,a prendere una decisione ferma e sensata.
Diciamo basta a questa casta di politicanti che sta trascinando nel baratro la nazione,che ha lasciato i suoi cittadini a combattere soli e sempre più disperati i problemi di ogni giorno.
Un popolo martorizzato:caro-vita,mutui insostenibili,continuo aumento delle tasse,lavoro sempre più precario e poco retribuito,nessun piano per la sicurezza e il controllo dell immigrazione etc etc.
" prodi e veltroni,tante chiaccchiere zero soluzioni" questo è il modus operandi irresponsabile di chi,sin dall'inizio, ha preferito cullare gli interessi dei poteri forti e delle banche invece di interpretare e comprendere il disagio e la frustrazione degli italiani.Questa maggioranza si è preoccupata principalmente di mantenersi in vita cercando di conciliare le varie anime(eternamente in conflitto)che la compongono al solo fine di gestire il potere per il potere. sembra che,finalmente, senza l'aiuto di "spallate" questa esperienza stia terminando per consunzione.
ci auguriamo vivamente per il bene dell'Italia che il destino di questo governo sia ormai segnato.

Vincenzo Forte
portavoce G.I prov. di RM

Al capellone di Mentana.

Ho letto che alcuni leoni da tastiera, nel loro mugghiare anzichè (provare a ) ruggire, sono soliti scrivere dalla loro postazioni internet casalinghe alcune dichiarazioni beffarde/ingiuriose nei confronti di alcuni nostri dirgenti e militanti, e più in generale del movimento tutto. (Nel caso specifico questi personaggi scrivono in un paese della provincia di Roma, ma ne esistono altri sparsi un pò ovunque) .
I dirigenti di Gioventù Italiana non rivestono tale carica per mera burocrazia, ma dirigono un movimento difendendo con i denti la propria gente.
Dichiarando la mia solidarietà ai camerati vigliaccamente attaccati comunico che sarà mio preciso dovere chiedere conto di questi atteggiamenti a chi, ragliando, pensa di colpire una comunità che invece è unita e granitica.
A Marco va il mio sostegno.

Massimiliano Macera
Dirigente Nazionale Gioventù Italiana

giovedì 17 gennaio 2008

OCCUPAZIONE DELLA CAMERA

La scorsa sera, i deputati Buontempo,Santanchè e Salerno a seguito del rifiuto del premier Prodi di riferire immediatamente alle camere tutte le informazioni in possesso sul caso Mastella,in segno di protesta,hanno occupato l aula della camera. Ieri notte e questa mattina,nonostante le condizioni metereologiche inclementi, i militanti di G.I provincia di Roma sono stati presenti in piazza Montecitorio insieme ad alcuni esponenti del partito.
Presidiando la piazza abbiamo voluto solidarizzare con i nostri "on. militanti".

si protesta non solo con le chiacchiere ma anche con i fatti!
avanti cosi.

vincenzo forte
VERGOGNA!!!

Purtroppo non vi sono tante parole per definire quello che è accaduto in questi ultimi giorni in “quel della Sapienza”.
Siamo purtroppo testimoni di un atto a dir poco disdicevole e, cosa ancor più importante, siamo dinanzi ad un precedente senza confini…
Che dire?!?
Mi chiedo come, in un paese democratico, libero e soprattutto civile, possa verificarsi un gesto di una gravità assoluta e come si possa permettere ad uno “sparuto gruppo di persone e uomini di scienza” di ostacolare ed osteggiare la visita del Capo di Stato Vaticano e Capo Spirituale della Chiesa Cattolica, tanto da indurre il Vaticano stesso, al fine di tutelare l’incolumità di molti studenti, a rinunciare a tale gesto.
La mia personale e mirata riflessione è la seguente: ammesso e non concesso che ogni essere umano, in quanto tale, anche se in minoranza può esprimere la propria opinione in totale libertà e di conseguenza rispetto (ma non condivido) il pensiero dei 67 “scienziati insurrezionalisti” tanto quello di Benedetto XVI sulla “Questione Galileo”; considerando che l’Università “La Sapienza” di Roma, simbolo della cultura e del sapere mondiale, dovrebbe e mi ripeto “dovrebbe” essere scevra da qualsivoglia strumentalizzazione politica o filo-politica; partendo dal principio che se la “Scuola Pubblica” è realmente “Pubblica”, non può essere egemonia di un microscopico gruppo di persone, ribadendo il conc etto espresso già da altri che Benedetto XVI non ha sicuramente bisogno della nostra difesa, due domande me le pongo: come è possibile sopportare un atteggiamento “talebano” che non permetta ad un Capo di Stato, Capo Spirituale, Uomo di Intelletto, ma soprattutto ad un Uomo Libero di poter entrare in luogo pubblico ed aperto a tutti?
Come può verificarsi che le più alte cariche istituzionali del Nostro Stato rimangano a guardare inermi ed immobili l’accaduto e non abbiano minimamente tutelato la figura del Pontefice e dei delicati rapporti di rispetto e di cooperazione tra Stato Italiano e Stato Vaticano.
Queste domande rimarranno sicuramente orfane di una risposta esaustiva, ma di una cosa sono sicuro: questa è l’espressione massima di un degrado sociale che ci sta annichilendo e portando lentamente, ma inesorabilmente, verso un triste e malinconico destino…dobbiamo svegliarci e passare all’azione…perché il mondo ci ride alle spalle!!!

Marco Alesiani
Portavoce G.I. – Comune di Mentana

martedì 15 gennaio 2008

Comunicato G.I.L

Gioventù Italiana Lazio, movimento giovanile della Destra di Storace, esprime tutto il suo dissenso nei confronti di chi ancora dall’alto di quello sgabello per nani che è la sua coscienza borghese si arroga il diritto di decidere chi può e non può parlare e cosa si può o non si deve dire nelle università italiane. Ancora oggi, come 30 fa, l’intellighenzia di sinistra fomenta l’odio con dichiarazioni e comunicati e i loro scagnozzi dei collettivi scendono in piazza per instaurare un clima di violenza che tutti ben conosciamo. Ed ancor più imbarazzante è il silenzio della gran parte delle istituzioni, a cominciare da Veltroni per finire con Napolitano, che non hanno speso un parola per difendere la libertà di parola in una libera Università. Forse se il Papa fosse stato senatore a vita e con il suo voto avesse sostenuto Prodi…o se magari si fosse chiamato Montalcini….
Noi non saremo giovedì alla Sapienza. Perché non cadiamo nella provocazione di chi crede di lanciare il sasso e nascondere la mano. Di chi crede che l’unica azione politica sia quella di seminare odio per poi lamentarsi se raccoglie solo violenza. Noi vogliamo parlare delle Acque sociali, dell’immigrazione, del precariato e del caro-vita. Sono questi i temi su cui vogliamo confrontarci. Sono queste le nostre priorità. Per questo noi facciamo politica.


Alessandro Messa, Portavoce del Lazio di Gioventù Italiana

domenica 13 gennaio 2008

La Provincia di Frosinone risponde presente


In molte città della Provincia di Frosinone i ragazzi di Gioventù Italiana si sono messi all'opera per portare a conoscenza della gente il progetto H20, per le acque sociali. Problema avvertito in maniera particolare in questa zona visto che è divenuta oramai una barzelletta la gestione dell'acqua da parte dell'Acea Ato 5 e i servizi che fornisce, o meglio che non fornisce. Gioventù Italiana grida forte il suo dissenso verso questo ente che continua a prendere per i fondelli migliaia di cittadini, facendo pagare a caro prezzo un bene necessario come quello dell'acqua. Gioventù Italiana in tutta la Provincia di Frosinone non limiterà solo alla giornata del 13 questa battaglia, ma continuerà a raccogiere firme per far ritornare le acque pubbliche e sociali, sfidando non solo gli speculatori ma anche lo scetticismo di molta gente sfiduciata dal fatto che si possa ottenere qualche risultato. Noi ci saremo e continueremo a lottare perchè le cose in Italia devono cambiare ad ogni costo. In quanto Coordinatore Provinciale di Gioventù Italiana non posso che ringraziare tutti i militanti che hanno sfidato il freddo per questa causa, ma che hanno dimostrato come il credere in qualcosa porti a sconfiggere ogni avversità. Non finirà oggi questa battaglia ma continuerà anche in primavera in modo tale da raggiungere quanta più gente possibile.

Il Coordinatore provinciale di GI

Valeriano Tasca

sabato 12 gennaio 2008

NON DIMENTICHIAMO NESSUNO DEI NOSTRI




Stefano Cecchetti e Alberto Giaquinto. PRESENTI!

Nè Colfelice nè Colle Fagiolara.

Apprendiamo da pochi minuti (TG3 LAZIO) la possibilità concreta che parte dei rifiuti napoletani possano venire stoccati presso le discariche di Colfelice (Frosinone) e poi bruciate a Colle Fagiolara (Colleferro). Queste operazioni, denunciate da alcuni osservatori, potrebbero venire attuate di notte, pratica che secondo alcuni già è in atto.
Se la nostra terra dovrà pagare ancora per gli errori decennali di altre popolazioni, noi non ci staremo, e ci opporremo all'avvelenamento della nostra gente.

giovedì 10 gennaio 2008

L'Unico che si autofonda. Rivoluzione o Rivolta?

di Massimiliano Macera.
Il moto sussultorio che punta a rinnovare il tutto ha diverse forme.
Rivoluzione è un termine che spetta al popolo, ad esempio. Un insieme variegato di pulsioni che si scatenano quando più uomini sotto la spinta emotiva producono un effetto di tabula rasa morale e sono pronti a fondare un nuovo ordine, come ha descritto magistralmente Le Bon nel suo trattato "Psicologia delle folle".
Un nuovo ordine cova sempre una seconda rivoluzione. E un terza. E una quarta.
Non esiste nuovo ordine che non sia suscettibile al disagio delle infinite tipologie di pulsioni diverse che un popolo è capace di produrre. L'anello debole della democrazia, dopotutto, sta proprio in questo.
E' così che allora Robespierre diventa la prima vittima della sua Rivoluzione.
E' così che diventa il primo Terrore della sua gente, ben più dell'Orrore passato spazzato via a suon di ghigliottine.
La Rivoluzione è continua, un tema caro alla sinistra massimalista cheinvece è cristallizzata al potere da decenni. La Rivoluzione è destinata a travolgere i suoi mille padri.

Ma se l'Unico riesce a sopravvivere, se respinge il compromesso esterno, se rifiuta la caramella della partecipazione attiva alle scelte del popolo - quest'amalgama distinta che come una goccia d'acqua prende le forme di qualunque cosa la contiene - se rifiuta tutto questo, dicevamo, può mettere in atto la propria rivolta.
Dice Max Stirner, quel filosofo i cui libri erano nelle tasche di molti militanti del post-fascismo "immenso e rosso", che l'Unico si autofonda.
Non ha bisogno del diritto, è qualcosa estraneo dalla sua sfera di competenze, quindi non lo deve sovvertire, sceglie il profilo della rivolta che lo porterà eternamente alla lotta senza tuttavia venire sopraffatto da essa, così come accade nelle rivoluzioni.
La Rivolta è più coerente della Rivoluzione.
Perchè il singolo è più coerente della massa, sempre come dice Le Bon (la lettura preferita di tutti i capi di stato, che vogliono apprendere come costruire il proprio codazzo elettorale).
La Rivolta è sincera e perpetua, e molto più faticosa della Rivoluzione, perchè non si consuma mai come quest'ultima.
E' fredda e spietata perchè non è calda e impulsiva come una Rivoluzione.
E' un fuoco di brace e non un fuoco di paglia.
Non verrà risucchiata, la Rivolta, perchè l'Unico che si autofonda non si contamina con l'esterno e non si lascia travolgere dal clamore.
L'Unico e la sua proprietà potrebbe salvarci, e la Rivolta potrebbe creare più scintille di un'utopica rivoluzione.
Certo che non stiamo parlando di Evola, la sua rivolta contro il mondo moderno è ben altro, e benchè allettante potrebbe non essere tutto lì il succo della nostra Ricerca.

La sola cosa che deve sapere l'Unico è che Fetonte ha volato troppo basso, e il carro del Sole ha bruciato la terra intorno a sè, e l'Unico e solo.

mercoledì 9 gennaio 2008

G.I. Provincia di Frosinone incontra il coordinatore regionale Alessandro Messa

Giovedì 17 gennaio alle ore 19, presso i locali della federazione provinciale di Frosinone, si terrà l'incontro tra tutti i ragazzi di G.I. della provincia di Frosinone ed il coordinatore regionale Alessandro Messa. Incontro in cui si parlerà delle linee che Gioventù Italiana dovrà seguire nel Lazio anche in vista delle prossime elezioni provinciali. Si parlerà anche delle battaglie che i ragazzi della Provincia di Frosinone stanno portando avanti con grande vigore e degli ottimi risultati ottenuti dino ad oggi sul campo, raggiungendo già quote importanti per il tesseramento, anche grazie alla novità di far pagare le tessere di G.I. al costo di 1 euro.
Siete tutti invitati a partecipare all'incontro.

sabato 5 gennaio 2008

venerdì 4 gennaio 2008

Lobby e immigrazione...Caritas.

"Il Coordinamento nazionale immigrazione nasce per assicurare una condivisione delle esperienze vissute dalle Caritas diocesane a livello territoriale. In ogni regione ecclesiastica il Coordinamento ha un suo rappresentante. Il confronto tra i referenti regionali consente uno scambio di buone prassi ed eventuali conseguenti azioni di lobbying sulle istituzioni nazionali preposte alla gestione del fenomeno migratorio. Nel Coordinamento vengono discussi temi come l'inserimento socio-economico dei migranti nella società di accoglienza, la loro partecipazione politica, il dialogo interreligioso. Ma anche questioni contingenti che meritano specifica attenzione da parte di chi è quotidianamente impegnato nel settore (decreto flussi, nuove procedure per il rinnovo dei documenti di soggiorno ecc.). Nell'ambito degli incontri del Coordinamento si è, ad esempio, provveduto all'elaborazione di un documento contenente proposte di riforma della legge sull'immigrazione inviato ai Ministeri competenti. Attualmente è in atto una riflessione sull'integrazione degli immigrati nel nostro paese. Scopo della riflessione: giungere alla stesura di un testo per le Caritas diocesane che definisca un posizionamento comune su questo tema così complesso."

Tratto dal testo per coord.per l'immigrazione della CARITAS



giovedì 3 gennaio 2008

Nuovo Sondaggio: Cosa ti preoccupa di più in questo inizio di 2008?

Partecipa anche tu al sondaggio.

Nuove strade per una vita.

La campagna per la moratoria dell'aborto proposta da Giuliano Ferrare ha riaperto la discussione sulla 194.
Inaspettate sono state le pseudo alleanze create da questo caso, come quella fra Bondi, Forza Italia e la senatrice del partito democratico Binetti.
Quest'ultima ha rilasciato nella sua intervista le suddette parole: "Noi intendiamo che venga applicata tutta quella parte di legge che intende presentare alle donne le alternative all'aborto e le forme di sostegno". La posizione della Binetti, come quella dei cattolici del partito democratico, ha provocato problemi soprattutto fra le due anime di quest'ultimo.
Inoltre è la Binetti stessa ad accusare anche la sinistra più estrema, come i Comunisti italiani, di coprire di vergogna la maggioranza di governo.
Un' unione politica creata da un argomento del genere tra due forze opposte, riguardante la vita è davvero un fatto importantissimo per il panorama politico italiano. Dare possibilità ad una donna di scegliere altre strade che non siano quelle di un omicidio, offre il modo di salvare un'esistenza ma allo stesso modo di riflettere sul gesto che si sta compiendo, troppe volte mascherato con falsa semplicità da politici e dottori. Si mettono davanti agli occhi del panorama femminile nuove strade da percorrere, come quella dell'adozione, salvaguardando un bambino e aiutando coppie che un figlio non potranno mai averlo.
E' ingiusto che sulla legge 194 si parli solo come "consentire l'aborto" è necessario fornire anche le alternative, metterle a conoscenza di ogni futura madre.
L'aborto è un omicidio non dimentichiamolo.
Valentina Pochesci
Dirigente Nazionale GIOVENTU ITALIANA

mercoledì 2 gennaio 2008

Qualche settimana fa l'Italia si fermava. Il sondaggio.

La fine del 2007 ci ha portato una delle più gravi (e sentite) crisi sociali degli ultimi anni. Lo sciopero degli autotrasportatori, il "Bisonte Selvaggio" come è stato ribattezzato dai media, è un fatto socialmente (e politicamente) rilevante perchè ha acuito alcuni aspetti che già serpeggiavano da tempo: l'impossibilità di far valere i propri diritti in maniera pacifica attraverso la dialettica politica, lasciando come unica via percorribile la protesta sociale, anche forte, che crei disagio, forte disagio.

Lo sciopero si è inserito in un lungo anno di categorie in rivolta: farmacisti, tassisti, pubblico impiego, forze dell'ordine, trasporto urbano, medici.
Già questo dato spezza una lancia nei confronti degli autotrasportatori: la loro protesta non è dovuta a interessi di corporazione, è uno sfogo sociale comune a decine di altre categorie in difficoltà.

Come si sono posti gli italiani al cospetto della paralisi dell'Italia per due giorni di caos e scioperi?
Verrebbe da dire che gli italiani abbiano accolto male la protesta: code alle stazioni di servizio, carburante esaurito, mancanza di alcuni generi alimentari, ritardi nelle forniture.
Invece non è del tutto così. Molti problemi dei camionisti toccano anche i cittadini, a cominciare con il caro benzina e i rincari sui pedaggi.

L'associazione politica Movimento Di Popolo ha posto un quesito: il governo (di sinistra, è bene ricordarlo) ha usato il pugno di ferro con gli scioperanti. Sono scattate le precettazioni anche ai "padroncini", cioè gli autotrasportatori privati. Camionisti schedati, in qualche caso anche portati in questura. Ci risulta addirittura il fermo di polizia per un segretario di un sindacato autonomo in Sicilia. Tutto questo, secondo voi, è stato giusto?

Il sondaggio è stato apprezzato e le percentuali non lasciano dubbi: per l'82% (33 voti), il governo ha sbagliato questo approccio allo sciopero, bocciando il comportamento tenuto da esecutivo e dal ministro Bianchi. Il 15% (6 voti) ritiene che la protesta abbia valicato i confini del lecito, e perciò si è espresso favorevolmente alla linea dura contro gli scioperanti. Solo il 2%, infine, si è mostrato indeciso e forse si aspettava un atteggiamento diverso sia da parte del governo che da parte dei camionisti, e dai loro sindacati.